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Le 9 tradizioni e usanze più strane sull’Isola di Bali

Le 9 tradizioni e usanze più strane sull’Isola di Bali. Tickets for two

Shock culturale: ne hai mai sentito parlare?

Qualunque sia la tua destinazione, viaggiare comporta sperimentare tradizioni e usanze di culture nuove. Tendenzialmente, più lontana è la destinazione più sarà grande l’impatto dello shock culturale. In un viaggio come quello a Bali, dall’altra parte del mondo rispetto all’Italia, le differenze culturali sono tantissime.

Come leggerai in questo articolo, la maggior parte delle dissonanze tra Bali e l’Italia sono dovute dalla forte influenza della religione induista (al contrario del resto dell’Indonesia che è maggiormente musulmana). Più di tre quarti della popolazione di Bali è di religione induista. La forte dedizione nei confronti della religione è palpabile su tutta l’isola, principalmente nel centro religioso e spirituale della città di Ubud.

In questo articolo vi raccontiamo delle 10 usanze (e accorgimenti) più particolari che abbiamo notato noi durante il nostro viaggio a Bali.

1. La tradizione dei cestini di fiori o Canang Sari

Al primo posto delle tradizioni Balinesi più importanti e comunemente adottate sull’Isola di Bali ci sono i canang sari, ovvero le offerte agli dei che prendono la forma di cestini di fiori. I canang cari ricoprono tutte strade dell’isola di Bali e si possono trovare all’entrata di abitazioni, luoghi sacri, negozi e supermercati. Insomma, ovunque voi siate a Bali riuscirete a vedere quanto i balinesi ci tengano ad esprimere quotidianamente la loro devozione agli dei attraverso la tradizione di creare o comprare offerte.

Nello specifico, si tratta di cestini di foglie di palma intrecciate che vengono decorati con fiori, chicchi di riso, incenso, cibo di piccole dimensioni con lo scopo di servire come nutrimento per gli dei.

Chiedendo ai local nel mercato di Ubud abbiamo scoperto che calpestare un’offerta di fiori, per sbaglio, non è considerata un’azione grave per i Balinesi (ovviamente sempre meglio fare attenzione) perché il nutrimento dei canang sari viene assorbito immediatamente dagli dei (nell’esatto momento in cui i i cestini vengono posizionati a terra).

2. Acqua potabile a Bali

Come in molti altri paesi del mondo la questione ‘acqua’ (es. ghiaccio, lavarsi i denti, bere dai rubinetti, risciacquare il cibo) è sempre molto delicata.

A Bali, l’acqua proveniente dai rubinetti delle abitazioni comuni e degli hotel/ristoranti/cafè non è potabile e contiene molti batteri a cui noi Europei non siamo abituati. Per questo motivo NON DEVI MAI bere l’acqua corrente a Bali.

Per ‘non consumare acqua corrente’ si intende:

  • non lavare cibi
  • non berla
  • non ordinare bevande con ghiaccio
  • non ingerire acqua mentre lavi i denti o sei in doccia
  • non ordinare frullati di frutta se non si è sicuri che non ci sia ghiaccio

Prima di passare ai rimedi, come dicono le mie nonne: “prevenire è sempre meglio che curare”. Quindi, se stai organizzando il tuo viaggio a Bali e non hai ancora fatto l’assicurazione, cliccando su questo link potrai averla ad un prezzo scontato del 10%. Noi l’abbiamo usata per tutto l’anno trascorso in Asia e ci siamo sempre trovati benissimo!

Bali belly: cos’è, sintomi e rimedi.

Per “Bali Belly” (= Pancia di Bali, in italiano) ci si riferisce ad una comune intossicazione alimentare dovuta al consumo di alimenti e/o bevande contenenti batteri a cui i nostri corpi non sono abituati. Le percentuali sulla Bali Belly indicano che può arrivare a colpire fino il 70% delle persone che si recano a Bali per turismo (Luca ne è la prova).

  • sintomi: mal di pancia, disidratazione, diarrea, nausea e vomito, gonfiore, debolezza, febbre lieve
  • rimedi: nei casi più gravi si deve ricorrere alla reidratazione per mezzo di flebo. Spero vivamente che questo non sia il tuo caso! Nel caso l’intossicazione non sia troppo grave:
    • bevi molto, specialmente bibite ricche di sali minerali ed elettroliti. Puoi optare anche per bevande isotoniche!
    • mangia cibi secchi e solidi
    • compra fermenti lattici e segui i suggerimenti che ti daranno in farmacia
    • CONSIGLIO LOCAL (che è stato dato a noi dopo che Lu si è sentito male): bere acqua dalle noci di cocco (VERDI!!). Si può acquistare l’acqua di cocco anche nei supermercati e e questo dovrebbe funzionare per farti passare (almeno in parte) l’intossicazione alimentare.

Ma quindi da dove si prende l’acqua?

Per tutte le volte in cui dovrai consumare acqua a Bali, assicurati che arrivi da contenitori sicuri come bottiglie di plastica. All’interno dei supermercati troverete bottiglie di svariate dimensioni: partendo da bottigliette da mezzo litro possono arrivare fino a 6 litri. Non è raro vedere turisti che trasportano taniche d’acqua sullo scooter, tra le gambe, mentre sfrecciano a tutta velocità tra le strade balinesi. Il nostro consiglio è quello di comprare queste taniche e poi riempire le borracce da portare in giro durante il giorno.

3. Traffico e guida a sinistra

La questione traffico è davvero fondamentale da affrontare per chi stia organizzando un viaggio a Bali. Innanzitutto, il posto del conducente è sulla destra e di conseguenza i sorpassi si eseguono a destra del veicolo. Il traffico di Bali è veramente diverso rispetto a quello a cui siamo abituati noi quindi, se non sei un guidatore esperto, astieniti dall’affittare motorini (o peggio ancora auto) sull’isola.

I mezzi di trasporto principali a Bali.

  • Taxi: per le destinazioni più lunghe e per il tragitto aeroporto-hotel. Utilizzare taxi guidati dai locals è il modo più semplice e diretto per finanziare l’economia balinese, anche se molti (perché più economico) preferiscono Grab e Gojek.
    • Prima di salire sul taxi assicurati di fissare una tariffa con il driver perché molto spesso i taxi non hanno il tassametro e i tassisti potrebbero proporre cifre troppo alte rispetto agli standard. Noi abbiamo contrattato da 900.000 IDR (circa 53€) a 200.000 IDR (circa 15€) per spostarci dall’aeroporto di Denpasar a Ubud.
  • Grab e Gojek sono alternative più economiche ai taxi (simile ai nostri Uber). I balinesi tendono a disprezzare questo mezzo di trasporto dal momento in cui limita notevolmente il lavoro dei driver balinesi in possesso di licenza per i taxi.
  • Motorino: è di certo il mezzo (autonomo) più consigliato per girare l’isola di Bali. Visto il traffico, girare in motorino sembra l’opzione più conveniente. Anche se vedrai molti abitanti (e turisti) guidare senza casco, l’utilizzo ne è reso obbligatorio dalla legge balinese.
    • MI RACCOMANDO, per guidare avrai bisogno della patente internazionale, quindi ricordati di convertirla prima di partire!
  • EVITA di affittare la macchina perché diventerebbe molto più pericolosa nelle manovre azzardate che ti troverai a dover fare. Inoltre, il traffico renderebbe il tragitto estremamente lungo e stressante.

Dove fare benzina e quale tipo utilizzare.

Il rifornimento di benzina a Bali, come in Europa, deve essere fatto in rivenditori autorizzati. Non fidarti dei banchetti per strada che attirano i turisti con prezzi inferiori: spesso la benzina viene diluita con altri liquidi per aumentare il guadagno. Anche se in altri paesi del Sud-Est Asiatico le stazioni di rifornimento si presentano in questo stile, è meglio optare per le stazione di rifornimento autorizzate (sono comunque molto economiche).

  • Pertamina: va benissimo per scooter ed è la più economica.
  • Pertamax: é più raffinato, costa di più e serve per preservare il motore del veicolo per più tempo. Di solito viene usato per macchine di lusso (Mercedes, Audi, etc.).

4. Mani giunte per salutare

Giungere le mani in segno di saluto e rispetto è un’usanza molto tipica dei balinesi. Anzi, sembrerebbe essere l’unico modo che conoscono di rivolgersi alle persone che hanno intorno, con un alone di religiosità che rimane scolpito nel gesto stesso. Anche in altri Paesi del mondo esiste questa tradizione, come spiega Gianluca Gotto nel suo blog.

A volte i balinesi, dopo il saluto, portano anche una mano al petto per rafforzare l’augurio di bene e serenità nei confronti della persona che stanno salutando. Ricambiare questo gesto porterà gioia negli occhi degli abitanti e vi farà sentire ancora più vicini al posto.

5. Costo di servizio e coperto

Il costo del servizio (e del coperto) nei ristoranti solitamente si paga a parte rispetto al prezzo totale del cibo e si aggira intorno al 15% del totale. Quindi, non vi sorprendete se il totale del conto sarà diverso, e leggermente più alto, rispetto ai prezzi che avete letto sul menù.

Nonostante venga applicata una tariffa per il servizio i prezzi sono comunque sempre relativamente bassi quindi, se volete, siete liberissimi di lasciare mance ai camerieri in segno di apprezzamento.

6. Contrattare e barattare

Contrattare a Bali è normale! Molto spesso sono i venditori stessi che chiedono all’acquirente di proporre un prezzo. Diciamo però che ci sono delle regole da rispettare:

  • non insistere troppo
  • essere sempre educati
  • partire almeno da un terzo del prezzo iniziale e procedere al rialzo (non una regola ma un nostro consiglio)
  • con un po’ di esperienza imparerete a capire il valore vero del prodotto e quando smettere di contrattare perché il venditore non scenderà più in basso di quel prezzo

7. Indossare il sarong

Essendo un’isola molto religiosa anche il codice di abbigliamento è molto importante da seguire. In linea di massima si deve evitare di entrare nei luoghi sacri con gambe e spalle scoperte, come faremmo nelle chiese in Italia. Per evitare di risultare offensivi, ti consigliamo di portare sempre con te un telo/pareo da allacciare in vita (che a Bali viene chiamato Sarong).

Il sarong è utile:

  • in luoghi sacri
  • in presenza di cerimonie
  • per coprirsi in ogni caso in cui l’abbigliamento sia troppo succinto
  • per gli uomini! In molti templi sacri, il Sarong è anche obbligatorio per gli uomini!

8. Eventi e cerimonie

Nyepi Day: Il giorno del silenzio

Il Nyepi Day, anche chiamato “Il giorno del silenzio” si riferisce ad una giornata intera in cui, secondo la tradizione balinese, non si può parlare, lavorare, e perfino usare corrente elettrica. Il Nyepi Day è un giorno di riflessione interiore, purificazione e pausa dalla frenesia delle giornate. La data di questa giornata cambia ogni anno e corrisponde all’inizio dell’anno nuovo. Nel 2024, il Nyepi Day cadrà Lunedì 11 Marzo. Per l’occasione, tutti (balinesi e turisti) sono obbligati ad astenersi dalle mansioni giornaliere in segno di liberazione dal male e accettazione del bene. Per conoscere tutti i dettagli sul Nyepi Day, consulta questo sito.

Melukat: Il rituale di purificazione

Noi abbiamo partecipato al rituale di purificazione al Tempio di Tirta Empul. Se vuoi saperne di più, leggi questo blog.

Galungan: La vittoria del bene sul male

Il Galungan si celebra per una durata complessiva di 10 giorni (l’ultimo giorno si chiama Kuningan) ogni 210 giorni. Il concetto di questa celebrazione è simile a quello del Nyepi Day.

Potong Gigi: La limatura dei denti

La cerimonia del Potong Gigi è una cerimonia molto diffusa sull’Isola di Bali e consiste nella limatura di canini e incisivi che sono simbolicamente associati a vanità e aggressività. Questa celebrazione ha luogo in età adolescenziale per simboleggiare il passaggio dalla gioventù all’età adulta.

9. Il sorriso dei balinesi

Non è un’usanza né tantomeno una tradizione. Anzi, si può dire che nella nostra cultura non lo interpretiamo come tale ma per i balinesi un sorriso spontaneo e generoso è alla base di ogni relazione. Non abbiamo mai incontrato persone così disponibili ad aprirsi in un sorriso: tra amici, famiglie, sconosciuti e perfino turisti (che sembra abbiano invaso l’isola da qualche anno a questa parte).

Conclusione: apprezzare e rispettare le tradizioni e usanze

Insomma, visitare Bali da veri viaggiatori (e non turisti) non è per niente semplice. Lo shock culturale causato dallo scontro tra la cultura italiana e quella balinese potrebbe disorientare un turista alle prime armi ma, una volta superato quel livello, ogni secondo sull’Isola degli Dei è una meravigliosa scoperta.

Se hai dubbi o perplessità non esitare a contattarci!

Vi lascio con un’ultima riflessione che secondo me rappresenta benissimo il mindset con cui partire per Bali: L’Indonesia non è Bali, come l’America non è New York.

A presto!

Gio <3

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